Il futuro dell’impresa si costruisce oggi
Per “passaggio generazionale” si intende quel processo che porta al trasferimento della gestione e/o della proprietà di un’azienda da una generazione all’altra, spesso all’interno di un contesto familiare.
La tematica del passaggio generazionale abbraccia sia il diritto aziendale che la realtà familiare, integrando la dimensione umana con quella giuridica. È un processo che richiede strategia, competenze e una visione rivolta al futuro. È una fase necessaria e cruciale nella vita di un’impresa, che riguarda l’85% delle PMI italiane, ovvero quelle a conduzione familiare, dove l’identità dell’azienda è spesso legata alla figura dell’imprenditore uscente.
Non è una situazione da subire soltanto quando avvengono eventi negativi, al contrario, è un’evoluzione fisiologica che l’impresa deve saper gestire per sfruttare un’occasione che può diventare di sviluppo e crescita.
>Vista la peculiarità e la delicatezza di questa fase di passaggio, affrontarla equipaggiati degli strumenti necessari e con i giusti professionisti che fanno da guida è fondamentale (si stima che solo il 30% delle imprese familiari sopravviva al passaggio generazionale). Pianificare con cura questo momento consente di evitare conflitti, definire in modo chiaro ruoli e responsabilità, garantire la continuità dell’attività preservando il patrimonio di conoscenze, relazioni e valori costruito nel tempo. Un passaggio strutturato permette di evitare di affidare l’impresa a figure non ancora pronte che possano mettere in pericolo l’asset patrimoniale perchè non godono di iniziale fiducia da parte di fornitori, clienti e finanziatori.
Tra le strategie da adottare:
- pianificazione anticipata e mentoring: il passaggio deve essere pianificato con anni di anticipo per scegliere con attenzione chi sarà alla guida dell’azienda e formarlo per quel ruolo, considerando non solo vincoli familiari ma anche competenze, e inclinazioni personali;
- definizione chiara dei ruoli: stabilire compiti e responsabilità dei membri della famiglia e del management per evitare sovrapposizioni e conflitti, garantendo una gestione equilibrata e trasparente dell’azienda;
- valorizzazione e innovazione: può essere l’occasione per l’apertura verso nuovi mercati internazionali o per diversificare i prodotti sfruttando l’impulso del digitale e dell’innovazione per creare valore aggiunto.
Quanto tempo?
La durata media di un passaggio generazionale varia sensibilmente in base alla complessità dell’azienda, alla preparazione delle parti coinvolte e al livello di pianificazione attuato. In generale, un processo ben strutturato può richiedere dai 3 ai 7 anni, necessari per garantire un affiancamento efficace, trasferire gradualmente competenze e responsabilità, consolidare la leadership dei successori e gestire gli aspetti patrimoniali, fiscali e organizzativi con la dovuta attenzione. Pianificare con anticipo è quindi essenziale.
Quali strumenti?
Esistono diversi strumenti giuridici che permettono di gestire la transizione in modo efficace:
Fondo patrimoniale
È un tipo di convenzione che interviene tra i coniugi (o parti unite civilmente), attraverso la quale beni immobili, mobili registrati e titoli di credito, sono destinati a fronteggiare i bisogni della famiglia (artt. 167 e ss c.c.). La durata del fondo è legata al matrimonio e si estingue in caso di divorzio, ma in presenza di figli minori, si estende fino alla loro maggiore età. I beni vengono quindi “vincolati”, non possono essere venduti, ipotecati o pignorati senza il consenso di entrambi i coniugi e se si è in presenza di figli minori, per vendere o ipotecare un bene del fondo serve anche l’autorizzazione del giudice tutelare. I creditori non possono aggredire i beni del fondo se il debito non riguarda i “bisogni familiari”, intesi dalla giurisprudenza come tutte quelle esigenze volte al pieno mantenimento ed all’armonico sviluppo della famiglia ovvero al potenziamento della capacità lavorativa di uno dei coniugi.
Trust
Può essere costituito da chiunque, e non solo per scopi familiari. È più flessibile rispetto al fondo patrimoniale, può includere qualunque tipo di bene, compresi i beni mobili, i diritti reali e gli strumenti finanziari; inoltre la sua durata può essere definita liberamente dalle parti. Applicato al passaggio generazionale, è un istituto giuridico che permette di trasferire la proprietà dell’azienda a un fiduciario (trustee), il quale la gestisce nell’interesse dei beneficiari. Favorisce una protezione del patrimonio aziendale e permette una gestione graduale del passaggio generazionale, evitando frammentazioni della proprietà.
Patto di famiglia
È un contratto previsto dall’art. 768‑bis e ss c.c. con cui l’imprenditore o il socio di una società possono trasferire in tutto o in parte a uno o più discendenti una parte o tutte le quote sociali. È una deroga al divieto dei patti successori, permettendo di regolare in vita il trasferimento di azienda o quote di essa. Ha forma di atto pubblico, deve essere fatto dinanzi a un Notaio e deve avere contenuto gratuito. Esso richiede il consenso di tutti gli eredi legittimari (coniuge, figli e ascendenti), si tratta in sostanza di un anticipo dell’eredità. I legittimari non assegnatari di quote hanno diritto ad un conguaglio mediante il pagamento della quota di legittima in denaro, affinché il loro diritto non venga leso. Ha il vantaggio di evitare future contestazioni ereditarie, garantendo stabilità all’azienda in quanto va a definire chiaramente il ruolo di ciascun erede.
Donazione con riserva di usufrutto
L’imprenditore dona a un figlio (o anche un’eventuale terzo non facente parte della famiglia, ma ritenuto più abile nella gestione dell’impresa), la nuda proprietà delle azioni o delle quote sociali mantenendo l’usufrutto vitalizio. La donazione è un atto a titolo gratuito, da stipularsi davanti al notaio, alla presenza di due testimoni. L’operazione sconta un notevole vantaggio fiscale e permette al capostipite di mantenere, nella società di famiglia, sia i diritti di voto che i diritti agli utili. L’operazione, seppur comporti un primo coinvolgimento dei discendenti nella proprietà dell’impresa, non avrebbe particolari effetti modificativi della governance permettendo un affiancamento graduale e una continuità gestionale.
Ecco perchè consigliamo di “costruire oggi il futuro dell’impresa”:
- vantaggi per l’attività commerciale,
- maggiore stabilità e competitività sul mercato,
- prevenzione dei conflitti interni,
- vantaggi e agevolazioni fiscali.
È inoltre essenziale un approccio multidisciplinare, che permetta di optare per la scelta dello strumento più adatto e su misura, in base alle esigenze della singola realtà.
Avv. Monica Bonati & Dott.ssa Sara Del Dianda